Tutta colpa di Freud: La serie

Tutta colpa di Freud: La serie è l'adattamento televisivo del film omonimo di Paolo Genovese, creato da quest'ultimo per Amazon Prime Video. La comedy familiare segue Claudio Bisio nei panni di Francesco, uno psicanalista cinquantenne che, dopo aver cresciuto tre figlie praticamente da solo, pur essendo molto legato a loro, è sollevato dal fatto che tutte abbiano lasciato il nido e che non dovrà più patire dietro ai loro guai. Quando però un dolore improvviso gli fa credere di stare avendo un infarto e finisce al pronto soccorso, Francesco si ritrova con Sara, Marta ed Emma (Caterina Shulha, Marta Gastini e Demetra Bellina rispettivamente) di nuovo a casa. E con il ritorno delle ragazze sopraggiungono anche gli attacchi di panico.
Le vite delle sue "crocerossine2, chiaramente sfuggite di mano, non sono di aiuto. Marta, assistente universitaria, sta portando avanti da cinque anni una relazione con il suo preside di facoltà ed è stata sbattuta fuori dalla casa che lui le affittava dalla moglie dell'uomo.  Sara, prossima al matrimonio, ha tradito il fidanzato storico Filippo (Valerio Morigi) con Niki (Lana Vlady), una donna, celando a fatica un'omosessualità che aveva già fatto capolino nell'adolescenza. Emma, un'appassionata e sagace influencer in erba, ha rinunciato a un anno di studi nel Regno Unito quando era in procinto di partire, complice l'incontro con il titolare di una famosa agenzia, molto affascinante nonostante i suoi cinquant'anni. Mentre Francesco assiste inerme (mica tanto) al nuovo caos intorno a sé, il suo vicino di casa e amico di famiglia Matteo (Max Tortora), un romano trapiantato a Milano, che da anni cerca di procacciargli un appuntamento galante, è alquanto divertito.
Quando anche il rapporto con i pazienti sembra essere messo a repentaglio, Francesco capisce di non poter continuare a gestire lavoro e famiglia tra un attacco di panico e l'altro. Così si fa prescrivere degli ansiolitici dalla talentosa tirocinante incontrata al pronto soccorso, Anna (Claudia Pandolfi), e dopo un po' di resistenza accetta il suo consiglio: iniziare assieme a lei un percorso di terapia.