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Da Grandi
Da Grandi
- ANNO: 2023
- DURATA: 90 min.
- PAESE: Italia
- REGIA: Fausto Brizzi
- ATTORI: Enrico Brignano, Ilenia Pastorelli, Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Valeria Biello
- GENERE: Commedia / Film al cinema
Da Grandi - Film 2023
Marco, Tato, Serena e Leo sono quattro bambini amici per la pelle. Marco si fa ancora la pipì a letto ed è poco considerato dai genitori che lo costringono a fare da baby-sitter alla sorella più piccola. Tato è un pianista di talento a caccia di follower per i suoi video che vive con la madre single alla ricerca dell'amore della sua vita. Serena mangia le merendine di nascosto dal padre che invece pretende da lei una ferrea disciplina per farla diventare una campionessa di tennis. Leo abita con i nonni che si prendono cura di lui dopo che i genitori sono scomparsi in India.
È il giorno del compleanno di Marco ma il padre e la madre si dimenticano prima il compleanno e poi non gli fanno il regalo che desidera. Il ragazzino è deluso e, con i suoi amici esprime un desiderio, quello di diventare grande, così potrà innamorarsi della sua maestra Francesca. La mattina dopo i quattro amici si ritrovano adulti.
Non è solo liberamente ispirato a Da grande, il gran bel film di Franco Amurri con Renato Pozzetto protagonista ma è quasi un atto di devozione nei confronti di quel film. Nel cinema di Fausto Brizzi scorre ancora ininterrotta una struggente nostalgia nei confronti degli anni '80 già evidente in Notte prima degli esami.
Rispetto al passato però il suo cinema sembra aver perduto quella spontaneità che lo caratterizzava. Da grandi, rispetto all'originale, si sdoppia in quattro, anche se la storia centrale resta quella di Marco Marinelli che mantiene lo stesso nome del film del 1987 mentre gli altri tre sono messi a fuoco più debolmente. C'è qualche trovata sporadica, con il padre di Serena che si trova davanti alla figlia adulta e le chiede un appuntamento ma sono proprio i dialoghi che frenano quella che poteva essere una 'commedia degli equivoci' e invece si ritrova impantanata in una formula vecchia e prevedibile, probabilmente dovuta alla presenza di troppe scene uguali al film dell'originale, dal fiore nel quaderno, al pesce cresciuto troppo velocemente nell'acquario, le banconote accartocciate fino al finale.
Ci sono ancora i superpoteri fantasy (Bla Bla Baby), la ricerca dell'eterna giovinezza e l'illusione di non voler crescere mai (Forever Young) che si incrociano con la struttura del family movie che ha spesso caratterizzato il cinema di Brizzi a cominciare proprio da Notte prima degli esami.
Ma la voglia di giocare non appare più autentica, è il segnale di uno stanco e annacquato riciclaggio del cinema precedente. Enrico Brignano guida la squadra ma appare troppo pallido rispetto alla dimensione surreale che Pozzetto regalava al suo protagonista, Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri sono come appoggiati alla storia e, a tratti solo Ilenia Pastorelli sembra muoversi come una bambina nel corpo di un adulto ma non ci si identifica con il suo 'mondo a parte' come il suo personaggio di Alessia in Lo chiamavano Jeeg Robot.
È il giorno del compleanno di Marco ma il padre e la madre si dimenticano prima il compleanno e poi non gli fanno il regalo che desidera. Il ragazzino è deluso e, con i suoi amici esprime un desiderio, quello di diventare grande, così potrà innamorarsi della sua maestra Francesca. La mattina dopo i quattro amici si ritrovano adulti.
Non è solo liberamente ispirato a Da grande, il gran bel film di Franco Amurri con Renato Pozzetto protagonista ma è quasi un atto di devozione nei confronti di quel film. Nel cinema di Fausto Brizzi scorre ancora ininterrotta una struggente nostalgia nei confronti degli anni '80 già evidente in Notte prima degli esami.
Rispetto al passato però il suo cinema sembra aver perduto quella spontaneità che lo caratterizzava. Da grandi, rispetto all'originale, si sdoppia in quattro, anche se la storia centrale resta quella di Marco Marinelli che mantiene lo stesso nome del film del 1987 mentre gli altri tre sono messi a fuoco più debolmente. C'è qualche trovata sporadica, con il padre di Serena che si trova davanti alla figlia adulta e le chiede un appuntamento ma sono proprio i dialoghi che frenano quella che poteva essere una 'commedia degli equivoci' e invece si ritrova impantanata in una formula vecchia e prevedibile, probabilmente dovuta alla presenza di troppe scene uguali al film dell'originale, dal fiore nel quaderno, al pesce cresciuto troppo velocemente nell'acquario, le banconote accartocciate fino al finale.
Ci sono ancora i superpoteri fantasy (Bla Bla Baby), la ricerca dell'eterna giovinezza e l'illusione di non voler crescere mai (Forever Young) che si incrociano con la struttura del family movie che ha spesso caratterizzato il cinema di Brizzi a cominciare proprio da Notte prima degli esami.
Ma la voglia di giocare non appare più autentica, è il segnale di uno stanco e annacquato riciclaggio del cinema precedente. Enrico Brignano guida la squadra ma appare troppo pallido rispetto alla dimensione surreale che Pozzetto regalava al suo protagonista, Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri sono come appoggiati alla storia e, a tratti solo Ilenia Pastorelli sembra muoversi come una bambina nel corpo di un adulto ma non ci si identifica con il suo 'mondo a parte' come il suo personaggio di Alessia in Lo chiamavano Jeeg Robot.
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