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Grosso guaio all'Esquilino: La leggenda del Kung fu
Grosso guaio all'Esquilino: La leggenda del Kung fu
- ANNO: 2023
- DURATA: 90 min.
- PAESE: Italia
- REGIA: YouNuts
- ATTORI: Riccardo Antonaci, Lillo, Carolina Crescentini, Ludovica Nasti, Yoon C. Joyce
- GENERE: Commedia / Film al cinema
Grosso guaio all'Esquilino: La leggenda del Kung fu - Film 2023
Nel quartiere multietnico dell'Esquilino a Roma, il tredicenne Davide vive con la madre, che gestisce un ristorante cinese e una scuola di teatro per migranti. Davide frequenta le scuole medie assieme all'amico del cuore Yang, 'nerdino' come lui, ed è innamorato di Yasmin, ma troppo timido per dichiararsi. È spesso bullizzato da Nadir, un ragazzo delle superiori, ma l'incontro casuale con l'ex attore in rovina Martino Carbonaro, con un solo film all'attivo, un kung-fu movie negli anni '80 divenuto un piccolo cult, lo spingerà ad apprendere l'arte del Kung Fu, grazie a cui potrà difendersi e riuscire a conquistare la ragazza dei suoi sogni.
Il duo YouNuts! guarda ancora agli anni '80, restando però un po' impigliato in un immaginario adolescenziale zuccheroso e nel gioco della parodia nostalgica, nonostante la verve comica di Lillo.
Ormai volto italiano di punta per Prime Video (dopo Lol 2 - Chi ride è fuori e la serie Sono Lillo), Lillo Petrolo è protagonista di una commedia in cui torna a farsi dirigere dagli YouNuts!, dando seguito alla collaborazione di Con chi viaggi. E siccome non si esce vivi dagli anni Ottanta, il duo registico formato da Niccolò Celaia e Antonio Usbergo (che aveva esordito nel cinema rievocando sapori vanziniani in Sotto il sole di Riccione) trae ancora ispirazione da quel decennio per il suo nuovo lavoro, strizzando l'occhio a Per vincere domani - Karate Kid di John G. Avildsen e omaggiando nel titolo anche Grosso guaio a Chinatown di John Carpenter.
Il risultato è un film adolescenziale innocuo, dalla fotografia solare e i dialoghi annacquati, una storia di formazione piuttosto scontata che vacilla a più riprese, tentando di cavalcare uno spirito fumettistico e spensierato come nel precedente reboot Altrimenti ci arrabbiamo, ma non potendo sempre affidarsi alla verve comica di Lillo (e si sente la sua mancanza nelle scene in cui è presente solo il giovanissimo cast). Con il suo personaggio, un attore fallito rimasto (poco) celebre per un unico ruolo in un B-movie, Lillo gioca nuovamente con sé stesso, calzando allo stesso tempo sia i panni del finto maestro, che non ha granché da insegnare a Davide, sia quelli dell'eterno bambinone che per crescere torna dal suo vecchio mentore, vero esperto di arti marziali Nan-dò (perfetta fusion linguistica tra romano e cinese).
Il duo YouNuts! guarda ancora agli anni '80, restando però un po' impigliato in un immaginario adolescenziale zuccheroso e nel gioco della parodia nostalgica, nonostante la verve comica di Lillo.
Ormai volto italiano di punta per Prime Video (dopo Lol 2 - Chi ride è fuori e la serie Sono Lillo), Lillo Petrolo è protagonista di una commedia in cui torna a farsi dirigere dagli YouNuts!, dando seguito alla collaborazione di Con chi viaggi. E siccome non si esce vivi dagli anni Ottanta, il duo registico formato da Niccolò Celaia e Antonio Usbergo (che aveva esordito nel cinema rievocando sapori vanziniani in Sotto il sole di Riccione) trae ancora ispirazione da quel decennio per il suo nuovo lavoro, strizzando l'occhio a Per vincere domani - Karate Kid di John G. Avildsen e omaggiando nel titolo anche Grosso guaio a Chinatown di John Carpenter.
Il risultato è un film adolescenziale innocuo, dalla fotografia solare e i dialoghi annacquati, una storia di formazione piuttosto scontata che vacilla a più riprese, tentando di cavalcare uno spirito fumettistico e spensierato come nel precedente reboot Altrimenti ci arrabbiamo, ma non potendo sempre affidarsi alla verve comica di Lillo (e si sente la sua mancanza nelle scene in cui è presente solo il giovanissimo cast). Con il suo personaggio, un attore fallito rimasto (poco) celebre per un unico ruolo in un B-movie, Lillo gioca nuovamente con sé stesso, calzando allo stesso tempo sia i panni del finto maestro, che non ha granché da insegnare a Davide, sia quelli dell'eterno bambinone che per crescere torna dal suo vecchio mentore, vero esperto di arti marziali Nan-dò (perfetta fusion linguistica tra romano e cinese).
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