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Firebrand
Firebrand
- ANNO: 2024
- DURATA: 90 min.
- PAESE: Gran Bretagna
- REGIA: Karim Aïnouz
- ATTORI: Alicia Vikander, Jude Law, Eddie Marsan, Sam Riley, Amr Waked
- GENERE: Drammatico / Storico / Film al cinema
Firebrand - Film 2024
Catherine Parr è la sesta e ultima moglie di Enrico VIII, re di Inghilterra, Francia e Irlanda. Viene nominata reggente mentre lui è fuori a combattere, quando tornerà sarà costretta a fronteggiare non solo il suo terribile carattere - causa della fine di tutti i matrimoni precedenti anche per decapitazione - ma anche l'intransigenza contro chiunque abbia simpatia per i protestanti. Lei compresa.
Un dramma in costume ad alta tensione per raccontare la ribellione di una donna ai modi coercitivi e tirannici di suo marito e sovrano. Questo è Firebrand di Karim Ainouz, che dopo La vita invisibile di Eurídice Gusmão torna a raccontare la ribellione di una donna invisibile al soffocante sistema patriarcale in cui vive.
Questa volta la protagonista è Catherine Parr, moglie di Enrico VIII, re di Inghilterra, Francia e Irlanda. Non la prima moglie, ma l'ultima, dopo una sequela si matrimoni finiti malissimo a causa del tirannico re, che non ha esitato a condannare e talvolta decapitare le coniugi precedenti.
Ainouz sa raccontare bene il clima di assoluto terrore che è costretta a vivere la protagonista, obbligata a soddisfare ogni desiderio del suo sovrano, da quelli sessuali fino ai capricci del momento, comprese le medicazioni improvvisate delle ferite in suppurazione sulla sua gamba.
Evidentemente intenzionato a non edulcorare mai il suo racconto, adattato dal libro "Queen's Gambit" di Elizabeth Fremantle, il regista racconta con stile asciutto e senza risparmiare dettagli cruenti e raccapriccianti una storia di corte che è al tempo stesso un thriller psicologico sulla violenza patriarcale, dentro e fuori le mura domestiche.
Il sovrano despota è anche un marito che non vede sua moglie (è "invisibile" in questo senso), non la reputa mai degna di rispetto, non esita a sospettare di lei e farla persino indagare dal suo inquisitore di fiducia. È il 1546, le ribellioni al re vengono punite con la morte, e per gli eretici - chiunque tenti di ribellarsi o segua convinzioni protestanti - c'è direttamente il rogo. Nulla in confronto all'inferno di una vita sotto minaccia costante, lo spiega bene nel film Alicia Vikander, che interpreta con carisma e aderenza massima al personaggio una Catherine Parr spaventata e volitiva al tempo stesso, sormontata in ogni aspetto da un titanico Jude Law nei panni di un sovrano sovrappeso, collerico e delirante, evidentemente shakespeariano.
Un dramma in costume ad alta tensione per raccontare la ribellione di una donna ai modi coercitivi e tirannici di suo marito e sovrano. Questo è Firebrand di Karim Ainouz, che dopo La vita invisibile di Eurídice Gusmão torna a raccontare la ribellione di una donna invisibile al soffocante sistema patriarcale in cui vive.
Questa volta la protagonista è Catherine Parr, moglie di Enrico VIII, re di Inghilterra, Francia e Irlanda. Non la prima moglie, ma l'ultima, dopo una sequela si matrimoni finiti malissimo a causa del tirannico re, che non ha esitato a condannare e talvolta decapitare le coniugi precedenti.
Ainouz sa raccontare bene il clima di assoluto terrore che è costretta a vivere la protagonista, obbligata a soddisfare ogni desiderio del suo sovrano, da quelli sessuali fino ai capricci del momento, comprese le medicazioni improvvisate delle ferite in suppurazione sulla sua gamba.
Evidentemente intenzionato a non edulcorare mai il suo racconto, adattato dal libro "Queen's Gambit" di Elizabeth Fremantle, il regista racconta con stile asciutto e senza risparmiare dettagli cruenti e raccapriccianti una storia di corte che è al tempo stesso un thriller psicologico sulla violenza patriarcale, dentro e fuori le mura domestiche.
Il sovrano despota è anche un marito che non vede sua moglie (è "invisibile" in questo senso), non la reputa mai degna di rispetto, non esita a sospettare di lei e farla persino indagare dal suo inquisitore di fiducia. È il 1546, le ribellioni al re vengono punite con la morte, e per gli eretici - chiunque tenti di ribellarsi o segua convinzioni protestanti - c'è direttamente il rogo. Nulla in confronto all'inferno di una vita sotto minaccia costante, lo spiega bene nel film Alicia Vikander, che interpreta con carisma e aderenza massima al personaggio una Catherine Parr spaventata e volitiva al tempo stesso, sormontata in ogni aspetto da un titanico Jude Law nei panni di un sovrano sovrappeso, collerico e delirante, evidentemente shakespeariano.
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