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Fela, il mio Dio vivente
Fela, my living God
- ANNO: 2024
- DURATA: 90 min
- PAESE: Italia, Gran Bretagna, Slovenia
- REGIA: Daniele Vicari
- ATTORI: Claudio Santamaria
- GENERE: Documentario / Film al cinema
Fela, il mio Dio vivente - Film 2024
Il film "Fela, il mio Dio vivente" diretto da Daniele Vicari racconta la vita straordinaria e controversa di Fela Kuti, musicista e attivista nigeriano, considerato uno dei padri del genere musicale Afrobeat.
La trama segue l'arco temporale che va dagli anni '60 agli anni '90, mostrando come Fela Kuti si sia trasformato da un giovane musicista prodigio proveniente da una famiglia borghese ad un'icona di resistenza e di lotta per i diritti umani in Nigeria.
Il film ritrae la sua infanzia, segnata dalla figura del padre, un reverendo progressista, che lo introduce alla musica e alla cultura tradizionale africana, ma anche dalla politica oppressiva del regime militare nigeriano.
La narrazione si concentra poi sulla creazione della sua band, i "Africa '70", e sull'evoluzione della sua musica, che mescola ritmi tradizionali africani, jazz e funk, per creare un suono unico ed energico.
Parallelamente alla sua carriera musicale, il film mostra anche l'impegno di Fela Kuti come attivista politico. Attraverso la sua musica e le sue parole, critica apertamente il governo corrotto della Nigeria e denuncia le ingiustizie e le violazioni dei diritti umani nel suo paese.
La trama sviluppa anche il tema delle sue numerose controversie con il governo nigeriano, che lo perseguita, lo imprigiona e cerca di zittirlo. Nonostante le minacce e le intimidazioni, Fela Kuti continua a combattere per la sua arte e le sue idee, diventando un simbolo di speranza e di resistenza per il popolo nigeriano.
La storia si conclude con la morte di Fela Kuti, avvenuta nel 1997, ma il suo lascito musicale e politico continua ad ispirare e influenzare generazioni di artisti e attivisti che seguono le sue orme.
La trama segue l'arco temporale che va dagli anni '60 agli anni '90, mostrando come Fela Kuti si sia trasformato da un giovane musicista prodigio proveniente da una famiglia borghese ad un'icona di resistenza e di lotta per i diritti umani in Nigeria.
Il film ritrae la sua infanzia, segnata dalla figura del padre, un reverendo progressista, che lo introduce alla musica e alla cultura tradizionale africana, ma anche dalla politica oppressiva del regime militare nigeriano.
La narrazione si concentra poi sulla creazione della sua band, i "Africa '70", e sull'evoluzione della sua musica, che mescola ritmi tradizionali africani, jazz e funk, per creare un suono unico ed energico.
Parallelamente alla sua carriera musicale, il film mostra anche l'impegno di Fela Kuti come attivista politico. Attraverso la sua musica e le sue parole, critica apertamente il governo corrotto della Nigeria e denuncia le ingiustizie e le violazioni dei diritti umani nel suo paese.
La trama sviluppa anche il tema delle sue numerose controversie con il governo nigeriano, che lo perseguita, lo imprigiona e cerca di zittirlo. Nonostante le minacce e le intimidazioni, Fela Kuti continua a combattere per la sua arte e le sue idee, diventando un simbolo di speranza e di resistenza per il popolo nigeriano.
La storia si conclude con la morte di Fela Kuti, avvenuta nel 1997, ma il suo lascito musicale e politico continua ad ispirare e influenzare generazioni di artisti e attivisti che seguono le sue orme.
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