Il bene mio

La Provvidenza per dieci anni, poiché conosceva la distruzione del terremoto, è una città fantasma. Elia (Sergio Rubini) è rimasto l'ultimo ad occupare queste case senza un'anima. Infatti, ha sempre rifiutato di trasferirsi in un "nuovo paese" fatto di caserme di cemento costruite ai piedi della collina, dove tutto il resto è sovraffollato. Elia vive in una delle poche case rimaste e per molti anni è diventato il custode del ricordo di questo villaggio. Per l'illusione che si possa restituire la vita tra queste pietre morte, per non essere in grado di liberarsi dal ricordo di sua moglie Maria, che ha perso la vita tra queste pietre. La scelta, non è condivisa dagli abitanti del paese sottostante, che vorrebbero abbatterlo e, infine, spegnere l'ultima luce di quella che era una volta la Provvidenza. Il ricordo di Maria e il suo compito di custode del ricordo della comunità perduta è tornato a sentire il loro potere, ed Elia dovrà affrontare una scelta.